Gli anni '80 sono stati l'ultimo periodo in cui anche le pubblicità avevano un fondo di spensierata innocenza, quasi che volessero, si, venderti qualcosa, ma che si accontentassero in fondo anche solo di strapparti un sorriso o un'emozione, che poi a ben pensarci è il modo migliore per instillare fiducia nel consumatore. Forse perchè i pubblicitari dell'epoca erano quasi tutti "reduci" di "Carosello", in cui le pubblicità erano anche intrattenimento e momento di spettacolo. Alla fine, mentre oggi sono solo sinonimo di scocciatura da evitare, una volta le "reclame" erano anche simpatiche, tanto che periodicamente venivano loro dedicate anche delle maratone notturne di proiezione ininterrotta.
Tutti i maschi italiani quarantenni sanno che "per dipingere una parete grande non ci vuole un pennello grande, ma un grande pennello", grazie al buon vigile che cercava di sbloccare il traffico cittadino paralizzato da un villano in bicicletta. Cult.
A ravvivare feste smorte ci pensava questo altro soggettone, carico a molla (forse era passato dal Mago G, vedi sotto), ma che almeno non si presentava a mani vuote, come tanti fenomeni delle imbucate alle feste.
Con i tedeschi c'era poco da scherzare anche 30 anni fa, come ci ricorda il tipo di questa pubblicità.. del resto, il pal color l'hanno inventato loro..
Un altro fenomeno paranormale, il nerd degli Urrà Saiwa. Inutile dire che "Io non l'ho mai provato, Urrà.." divenne un tormentone da usare in tutte le situazioni.
In Fiat devono aver pensato che era inutile spendere soldi anche per un testimonial importante, per vendere la Duna. Quindi, si saranno detti a Torino, tanto vale metterci uno sfigato vessato dalla moglie, tanto per far capire a tutti il target di questa supercar..
Il "cuore di panna" del cornetto Algida è un altro di quei pezzi di vita quotidiana che rimarrà per sempre indelebile nei nostri cuori di adolescenti degli anni '80, con le loro prime cotte.
Un esempio di come non servono milioni per fare una pubblicità che si faccia ricordare: basta saper toccare i tasti giusti e, magari, inventarsi uno slogan a effetto. Anche questa, inevitabile tormentone per tutte le occasioni.
Non era Natale se non arrivava prima lo spot della Coca Cola con l'albero illuminato. Un altro esempio di come basti un'idea brillante per fare una pubblicità memorabile.
Il mitico "uomo in ammollo" che ci faceva stare in pensiero per la sua salute era Franco Cerri, nella vita grande chitarrista jazz, che ha inciso oltre 30 dischi.
Ora, con tutta quella roba bianca che girava nel suo laboratorio, con quei capelli assurdi e quegli occhi schizzati, che cosa dovrei pensare che facesse davvero di mestiere, il mago G? E poi dava gli "assaggini" gratis ai bambini fuori dalle scuole..
"Caarlooo.. noi alla Bistefani ci sbagliamo sempre!". Altro mitico slogan e altri mitici personaggi della pubblicità anni '80, il "signor Bistefani", Babbo Natale a sua insaputa, e Carlo, troppo zelante pasticciere.
Questi vigliacchi della Barilla hanno messo insieme due elementi che dovrebbero essere vietati dalla Convenzione di Ginevra, un'adorabile bambina e un tenero gattino, come facevi a non intenerirti al punto di comprare scatole di pasta una dopo l'altra?
Michele era l'esempio del bambino che mangiava i biscotti del mago G e poi stava alzato fino a tardi a guardare Mike Bongiorno. Da grande sarebbe diventato intenditore di whisky, ovviamente..
In un futuro alla "Blade runner", un piccolo alieno deve ricorrere ai suoi poteri telecinetci per farsi stampare le foto su carta Kodak e non prendere una "sola" dal fotografo..
Le sole erano dietro l'angolo, anche dove non c'erano angoli, come al Polo nord, ma l'eschimese attento conosceva bene i suoi polli.. "Atai paraflu!", e non sareste rimasti a piedi a nessuna latitudine..
Un problema che assillava milioni di adolescenti negli anni '80, ma in tutti gli anni in realtà, ma dove c'è un problema c'è una soluzione (e il potenziale per fare miliardi..)
È nato prima Guido Angeli o Aiazzone? Con il suo carisma e la voce impostata del telepredicatore americano, il fenomeno Angeli invitava tutti a "provare per credere", tra ospitali architetti e grande feste al sabato.
Davvero, c'è stato un periodo storico in cui la Uno poteva essere considerata un'auto "cool"? Ebbene, si, e con una pubblicità innovativa e un grande slogan, per giunta..
Altro fenomeno da spot anni '80, Luisa, bersagliera della casa che "comincia presto e finisce presto", però faceva la furba quando si trattava di pulire il bagno, con la scusa che nel bagno metteva una schiuma attiva..