Tre ore al giorno, per 10 anni.. fanno quasi 11.000 ore, cioé più o meno 460 giorni filati a guardare cartoni animati: non si può dire che non abbia una certa cultura in materia..da cosa deriva questa stima? dal fatto che, tolte le ore "sprecate" per dormire, andare e tornare da scuola, fare i compiti, mangiare e giocare, il resto delle famose giornate da 40 ore della mia infanzia (sigh!) erano più o meno equamente divise tra telefilm e cartoni animati, appunto. E direi che la stima è per difetto, semmai, considerando che mica ho smesso a 19 anni la frequentazione degli eroi di cartoni, e considerando soprattutto le varie vacanze scolastiche e i malanni di stagione..

Ho trangugiato di tutto, in quelle famose 11.000 ore, gli inevitabili robottoni giapponesi, i cartoni di sport, quelli di corse in macchina, i supereroi americani, le folli avventure di Gigi la trottola e Arale.. Ma anche l'horror di Bem, il western di Sam ragazzo del west, e, lo devo ammettere, anche i cosiddetti "shojo", i cartoni come Candy Candy, Peline, Lady Oscar, in cui trionfavano i sentimenti e la lacrima facile, pensati forse per le femminucce dell'epoca, ma che anche i maschietti non disdegnavano di seguire: i cartoni animati rappresentano l'essenza stessa del mio essere stato figlio degli anni '80, più delle partite a pallone, di discoring, di giochi senza frontiere, della sigla dell'eurovisione, di "Arnold" o "Hazzard": se penso agli anni '80, la prima cosa che mi torna in mente è la sigla di Mazinga Z o Jeeg, la triste storia di Rocky Joe, i tiri impossibili di Shingo Tamai o Mimi Hagiwara. D'altronde, anche un recente sondaggio lo ha confermato: la prima cosa che noi over 40 rimpiangiamo dell'età dell'oro della nostra infanzia sono proprio gli eroi di cartone: che generazione bruciata...

I cartoni americani
Holly e Benji

I cartoni di sport

Il fatto è che vivevamo di pallone, negli anni '80, e quando per disgrazie meteorologiche o impedimenti dovuti ai malanni di stagione non potevamo esercitarci sul campo, beh.. almeno ripassavamo con Holly e Benji, o Shingo Tamai.. Ma non disdegnavamo nemmeno di fare il tifo per Mila o, addirittura, di appassionarci al golf con Lotti. E il pugilato? E la pallacanestro? Eccoli riuniti..

Goldrake e i robot

I samurai d'acciaio

Quando ad inizi anni '80 arrivò dal Giappone questo strano robot gigante con le corna che usciva da un disco volante e usava armi assurde come l'alabarda spaziale, ancora non sapevamo che la nostra adolescenza sarebbe stata segnata per sempre.. Tra raggi protonici, spade del diavolo, doppi magli perforanti, sono transitati sui nostri schermi decine di robot, sempre con la stessa storia di fondo, i cattivoni che arrivano dallo spazio, i samurai elettronici ultimo baluardo della Terra.

Tekkaman

Nello spazio profondo

Una specie di sottocategoria dei cartoni di robot, dove il protagonista però non comanda un gigantesco combattente, ma al massimo un "mobile suit", come in Gundam, o che si trasforma lui stesso in un cavaliere cyborg, come in Tekkaman, ma il più delle volte guida un'astronave, diretta "là dove nessun uomo si è mai spinto prima", per salvare la Terra dal solito invasore alieno.

Ken Falco e i cartoni a tutto gas

I cartoni della velocita'

Se c'è una cosa che a noi maschietti è sempre piaciuta da morire, oltre al pallone, è vedere sfrecciare i bolidi della velocità, a 2 e a 4 ruote, e in questo i cartoni degli anni '80 ci hanno accontentato con serie mitiche come quella di Takaya Todoroki o di Ken Falco, sempre nei nostri cuori anche per le mitiche sigle. Ecco i cartoni della velocità, dunque..

Lupin e soci in fuga

A tutta azione

Azione a tutta forza, tra sparatorie, inseguimenti della polizia e fughe sui tetti, ma anche tanto divertimento, con la faccia di bronzo di Lupin e i suoi soci e le disavventure amorose di Matthew, improbabile cacciatore di gatte ladre. Ecco i cartoni che meglio hanno saputo unire azione e divertimento negli anni '80.

Le avventure a cartoni

Grandi avventure

Mostri e strani animali, streghe e incantesimi, maledizioni da togliere e tesori da scoprire.. una delle colonne portanti dei videogiochi, l'avventura, trova il suo spazio anche nel mondo dei cartoni, con storie immaginifiche ed emozionanti come quella di Bem il mostro e dei suoi sfortunati compagni di viaggio, Paul alla ricerca di Nina rapita dal diavolo, e tanti animali intelligenti

I Flinstones e i Rubble

Strane famiglie

Tutti in famiglia, con le famiglie più strane dei cartoni, dai mitici Barbapapà ai Flinstones, dai Jetsons a quel capolavoro di surrealismo straordinario della famiglia Mezzil, la vera famiglia degli anni '80.. più strane erano, più ci piacevano, queste famiglie a cartoni, con le loro fissazioni cosí simili a quelle delle nostre famiglie vere..

Lamu e Ataru

I cartoni comici

I cartoni delle risate spensierate e del divertimento, dove la facevano da padroni le trovate bislacche dei protagonisti e i suoni onomatopeici, come nel pazzo villaggio pinguino del dottor Slump, o nelle folli avventure di Lamù e Ataru. Senza scordare i mostri di Carletto, i "ciuschi" di Doraemon e la simpatica Pollon, con cui imparavamo la mitologia greca ridendo.

Remi

Gli shojo manga

Li vedevamo anche noi, eccome, i cartoni delle bambine, con le loro storie melense e sdolcinate, con le avventure al limite dell'inverosimile, ma che finivano sempre tra tanti cuoricini.. e come dimenticare Heidi e Remi, due pilastri della nostra infanzia, o Bia e le altre streghette, protagoniste di un "filone" d'oro tutto loro. E poi, mica io dicevo niente a mia sorella, quando guardava Mazinga..