Storie della tavola rotonda

Artù e i suoi cavalieri

La classica saga di Camelot, con nomi e personaggi a volte modificati, e Artù e i cavalieri della tavola rotonda molto giovani, ma disposti ad affrontare le prove previste per loro dal destino. Questo, almeno, nella prima serie, prima delle invenzioni e delle stranezze della seconda..

La storia / 1

Artù estrae Excalibur

Il giorno del terzo compleanno del piccolo Artù, figlio di Re Uther, il malvagio Lavik, appoggiato da una strega di nome Medessa (Morgana nel ciclo bretone) attacca Camelot e la mette a ferro e fuoco, uccidendo il re. Grazie all'intervento del mago di corte Merlino, il piccolo Artù si salva e viene affidato a una famiglia adottiva: 12 anni dopo, nel corso di una tenzone riservata ai cavalieri del regno, torna a reclamare quanto suo, estraendo dalla roccia, tra lo stupore di tutti, la spada Excalibur. Rivelata la sua identità, viene riconosciuto re di Wrogless. Medessa Presto si uniscono a lui giovani e valorosi cavalieri: Lancillotto, il cavaliere del lago, Tristano, il cavaliere dell'arpa, il piccolo Guerreth (invenzione giapponese), il coraggioso Percival, tutti con un motivo per odiare Lavic, tutti pronti a giurare fedeltà al giovane Artù per avere vendetta. Dopo aver incontrato Merlino e, nel percorso, aver liberato la giovane Ginevra, sua futura moglie, rapita da Lavic, Artù torna a Camelot e inizia la lotta con Lavic.

Artù alla carica

Agli uomini si aggiunge anche una coraggiosa ragazza, Fiene (altra invenzione nipponica), che dimostra la propria abilità in battaglia e viene accolta tra i cavalieri. Lavic, con gli oscuri poteri di Madessa a sostenerlo, cerca più volte di impadronirsi di Excalibur, ma Artù sventa le minacce e si incammina con i suoi cavalieri verso una montagna che custodisce uno scudo sacro, convinto che unendolo alla sacra spada riuscirà a sconfiggere Lavik. La quest dei cavalieri riesce, e dopo aver sconfitto un drago che custodiva lo scudo, Artù è pronto alla battaglia finale contro l'esercito del male di Lavik. La nave volante A cadere sotto i colpi di Excalibur è la malvagia Medessa, ma all'insaputa di tutti, la strega ha avuto una figlia, Media, che sotto mentite spoglie si insinua tra i cavalieri di Camelot e ammalia Percival: nella lotta finale tra Artù e Lavik, diventato nel frattempo il demoniaco cavaliere del teschio, neanche l'intervento di Media può però evitare la vittoria di Artù, che sconfigge il suo nemico e si appresta a iniziare un lungo e illuminato regno su Wrogless. Almeno fino alla seconda serie, però..

La storia / 2

Si, perchè senza che nessuno ne sentisse la necessità, i giapponesi si inventarono una seconda serie, in cui Artù e i cavalieri girano per il mondo (almeno, quello a loro conosciuto) su una nave pirata volante (!), a raddrizzare torti e sconfiggere il Male, e si scopre che Lavik non era veramente morto alla fine della prima serie, ma ha riorganizzato le proprie fila e regna sotto il nome di Re del Nord, seguendo ancora i consigli di Medessa, divenuta solo spirito maligno: ancora una volta, Artù sconfigge la strega e Lavik, che stavolta sembra morire definitivamente (!) tra le fiamme del suo castello, mentre i cavalieri tornano a Camelot sulla nave volante.

Il successo del cartone

La prima serie migliore della seconda, ma entrambe comunque valide (almeno per i non puristi del ciclo arturiano), e con disegni sicuramente migliori di quelli di altri cartoni contemporanei. Grande sigla, che tra l'altro diede il nome ai Cavalieri del re, il gruppo di maggior successo nel mondo delle sigle dei cartoni.

Fattore anni 80: 8

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