Rocky Joe
Scappato dall'orfanatrofio, il giovane Joe girovaga per la città di Tokyo, fino ad arrivare nei pressi di una malfamata palestra di boxe, diretta dal vecchio ubriacone Danbei. Prima ancora che l'allenatore possa provare le qualità di Joe, questi si mette nei guai, cercando di truffare Yohko, una giovane benefattrice dei bassifondi in cui si trova la palestra. Arrestato, finisce in riformatorio e poi in prigione, dove con la sua boriosa irruenza si mette più volte in mezzo ai guai, fino ad arrivare a dar fastidio a Tohru Rikiishi, ex pugile professionista caduto in disgrazia. Fra i due sono subito scintille, ma Joe finisce sempre battuto dall'esperienza del rivale: uscito di prigione, si rivolge a Danbei per imparare "le basi", e inizia una promettente carriera di pugile, aiutato anche da Yohko, che l'ha perdonato.
Arriverà, inevitabile, lo scontro con Toro Riki, dimagrito pur di rientrare nella classe di peso di Joe. Al termine di un match drammatico, in cui Rocky Joe mostra il suo nuovo colpo, il "gancio di incontro", la potenza di Riki ha il sopravvento, e Joe perde l'incontro per k.o. Ma quando si reca a stringere la mano al rivale, questi gli crolla addosso, esanime. Toro Riki, la ragione principale per cui Joe combatte, è morto. Solo dopo molto tempo, Joe riuscirà a tornare sul ring, e grazie all'amicizia del pugile sudamericano Carlos Rivera a superare anche la paura di colpire al volto l'avversario.
Ma il destino di Joe è segnato: le botte prese hanno fatto insorgere nel giovane campione una grave forma di encefalopatia, e lo scontro finale con il campione del mondo Mendoza causerà la sua morte, con l'eroe della serie che rimane seduto sullo sgabello dopo l'ultimo gong, mentre una luce lo avvolge.. Bellissimo cartone su uno degli sport più crudeli, descritto con dovizia di particolari e poesia. Si tifava da matti per Joe, e la sua fine tragica rimase nei cuori di noi ragazzi.