Rocky Joe

Rocky Joe

Scappato dall'orfanatrofio, il giovane Joe girovaga per la città di Tokyo, fino ad arrivare nei pressi di una malfamata palestra di boxe, diretta dal vecchio ubriacone Danbei. Prima ancora che l'allenatore possa provare le qualità di Joe, questi si mette nei guai, cercando di truffare Yohko, una giovane benefattrice dei bassifondi in cui si trova la palestra. Arrestato, finisce in riformatorio e poi in prigione, dove con la sua boriosa irruenza si mette più volte in mezzo ai guai, fino ad arrivare a dar fastidio a Tohru Rikiishi, ex pugile professionista caduto in disgrazia. Fra i due sono subito scintille, ma Joe finisce sempre battuto dall'esperienza del rivale: uscito di prigione, si rivolge a Danbei per imparare "le basi", e inizia una promettente carriera di pugile, aiutato anche da Yohko, che l'ha perdonato. Arriverà, inevitabile, lo scontro con Toro Riki, dimagrito pur di rientrare nella classe di peso di Joe. Al termine di un match drammatico, in cui Rocky Joe mostra il suo nuovo colpo, il "gancio di incontro", la potenza di Riki ha il sopravvento, e Joe perde l'incontro per k.o. Ma quando si reca a stringere la mano al rivale, questi gli crolla addosso, esanime. Toro Riki, la ragione principale per cui Joe combatte, è morto. Solo dopo molto tempo, Joe riuscirà a tornare sul ring, e grazie all'amicizia del pugile sudamericano Carlos Rivera a superare anche la paura di colpire al volto l'avversario. Ma il destino di Joe è segnato: le botte prese hanno fatto insorgere nel giovane campione una grave forma di encefalopatia, e lo scontro finale con il campione del mondo Mendoza causerà la sua morte, con l'eroe della serie che rimane seduto sullo sgabello dopo l'ultimo gong, mentre una luce lo avvolge.. Bellissimo cartone su uno degli sport più crudeli, descritto con dovizia di particolari e poesia. Si tifava da matti per Joe, e la sua fine tragica rimase nei cuori di noi ragazzi.

Fattore anni 80: 9

Shingo Tamai

Arrivano i superboys

Shingo Tamai è il classico lavativo attaccabrighe, il peggior elemento del liceo Shinsei. L'arrivo alla scuola del nuovo professore di ginnastica, il campione di calcio Tempei Matsuki, che vorrebbe insegnare a tutti il calcio, fà scattare in Shingo la molla della competizione: piuttosto che piegarsi all'allenatore, crea una propria squadra, piena di rozzi attaccabrighe come lui. Ma il talento del ragazzo è innegabile, e alla fine Matsuki capisce che gli farebbe comodo in squadra. Attraverso varie partite con le altre squadre liceali, la squadra di Shingo diventa sempre più forte, mentre vengono affrontati stranissimi personaggi, come Misugi, attaccante che ha un tiro talmente forte da spezzare le canne di bambù, o Kamioga Go, portiere mezzo matto che si allena bendato per parare i tiri solo sentendone il sibilo. Anche Shingo inserisce nel repertorio tiri impossibili, come quello che effettua schiacciando la palla, che poi si impenna per metri in aria e ricade a terra in un turbine di polvere, o quello che fà imbizzarrire il pallone contro la traversa, come l'uovo che viene sbattutto sul bordo della terrina, come ha visto fare da suo padre cuoco. Nonostante subisca batoste mica da ridere, alla fine il liceo di Shingo si laurea campione nazionale, e l'inevitabile finale vede tutti i pazzoidi della serie uniti nella nazionale giapponese giovanile che deve affrontare il mitico Brasile. Sigla indimenticabile per il primo cartone sportivo degli anni '80, che arrivò in Italia nell'anno di grazia 1982.

Fattore anni 80: 9

Uomo Tigre

L'uomo tigre

Naoto Date, timido giornalista giapponese, è in realtà l'uomo tigre, violento lottatore di catch della scuola denominata tana delle tigri, che ha come scopo quello di diventare la padrona assoluta degli sport marziali giapponesi, eliminando anche fisicamente chi gli si presenti davanti come nemico. Allenato a diventare un killer in maschera, Naoto si ribella alla dittatura di tana delle tigri, quando i bambini dell'orfanatrofio da cui lui stesso è uscito e che sua sorella dirige gli dicono di odiare quel lottatore in maschera che combatte con tanta violenza. Naoto comincia quindi a lottare contro i suoi ex compagni, promettendo che mai userà colpi sporchi o violenza gratuita per sconfiggere i suoi avversari. Vengono sconfitti dalla sua tecnica tutti i migliori lottatori di tana delle tigri, da Pitone nero a Mummia egiziana e Grande zebra, da Pantera nera a Tigre nera e Maschera universo, fino all'incontro finale con Mistero nero, il gran capo di tana delle tigri: al termine di un match drammatico, in cui Mistero nero gli strappa anche la maschera, rivelando a tutti la sua identità, Naoto ottiene anche più di quanto sperava, quando il suo ex grande capo rimane schiacciato dal crollo delle luci sopra il ring. Scosso dall'episodio e avendo ormai ottenuto la vittoria finale, Naoto abbandona la sua identità di vendicatore mascherato. Violentissimo cartone pieno di sangue sul mondo del catch, che di conseguenza ottenne uno straordinario successo tra noi maschietti che il sabato pomeriggio ci esaltavamo con le evoluzioni del lottatore che ispirò la serie, il mitico Tiger mask. Con un seguito, con disegni molto più curati ma minore pathos dell'originale.

Fattore anni 80: 9

Mila in azione

Mila e Shiro

Mila Azuki è una giovane esuberante con un caratterino tutto pepe, arrivata in città con il padre, un fotografo sportivo, e il fratellino, per frequentare il liceo e iscriversi al club di pallavolo della scuola. Subito in competizione con Nami Ayase, il capitano della squadra che non vede di buon occhio la nuova arrivata, riesce piano piano a diventarne amica, e nonostante i rapporti tesi con l'allenatore, il perfido Daemon, a portare il suo liceo al titolo nazionale. Dopo la scuola, Mila entra nel prestigioso club delle Seven Fighters, mentre Nami e Daemon vanno alle Unicorn: tutti troveranno sulla propria strada Kaori Takigawa, la migliore atleta giovanile giapponese, e le sue Sunlight Players. Mentre infuriano le partite del campionato nazionale, si animano anche le lotte di corridoio per la conquista della federazione giapponese di pallavolo (più che "Mila e Shiro 2 cuori nella pallavolo", si sarebbe dovuto chiamare " Mila e le lotte di potere nella federazione giapponese di pallavolo"..), di cui le atlete sono involontarie pedine. Mila, che vorrebbe giocare in nazionale, finisce accantonata a favore di atlete meno valide, come Tulia, una lungagnona, e Yugina, una cicciona. Ma grazie anche ai consigli della signorina Tajima, che poi si scopre che proprio signorina non è, visto che è la madre di Mila, e agli allenamenti a cui la sottopone mister Mitamura, la rossa protagonista saprà riprendersi il posto che le spetta, e con la sua famosa battuta al salto, preceduta dal mantra "Attack!!" guiderà la nazionale verso le Olimpiadi di Seul. Più che un cartone sportivo, una specie di Dynasty della rete, ma sicuramente il numero uno nel cuore delle ragazzine dell'epoca.

Fattore anni 80: 8,5

Jenny in campo

Jenny la tennista

Hiromi Oka (Jenny, da noi) è una giovane tennista piena di entusiasmo, appena trasferitasi a Yokohama, dove inizia a frequentare il circolo di tennis della scuola. La regina del circolo è Reika, detta "madame butterfly" perchè bella e capricciosa come una farfalla: di famiglia ricca, pensa che tutto le sia dovuto di diritto, e non sopporta Jenny, in cui ha riconosciuto una potenziale avversaria. L'arrivo di Jin Munakata (Jeremy), ex campione nazionale nel ruolo di nuovo allenatore del club di tennis, rompe gli equilibri del circolo: Jeremy intravede infatti in Jenny le caratteristiche della campionessa, e incomincia ad allenarla in modo praticamente esclusivo, anche a scapito della campionessa "anziana". Jenny arriva molto spesso a considerare l'idea dell'abbandono, spossata fisicamente dai duri allenamenti e stressata dalla tensione creatisi con Reika. Ma l'amicizia della simpatica Maki e gli incoraggiamenti di Ranko, la sorellastra di Jeremy, anche lei grande talento del tennis, convincono la ragazza a resistere, e a fronteggiare madame butterfly, mentre cresce e matura anche il rapporto con il suo allenatore, di cui Jenny si scopre innamorata.. Cartone sportivo molto vicino ai temi degli "shojo", con partite di tennis piene di colpi al limite dell'iperbolico, ottenne un grande successo.

Fattore anni 80: 8

Lotti
Mimi Ayuhara

Mimi' e le ragazze della pallavolo

La storia di Mimi Ayuhara, che vuole diventare la migliore giocatrice di pallavolo del Giappone: dopo aver vinto il titolo liceale, entra con l'amica Midori nella nazionale juniores, e parte per i Mondiali negli Stati Uniti, dove dopo accese partite, il Giappone perderà solo dalla Russia in finale. Tornata in patria, troverà nuove temibili avversarie, come le ragazze del liceo Tonan, i cui schemi sono costruiti al computer (il cartone è di quasi 40 anni fa!!). Ma l'"attacco tornado" di Mimi avrà la meglio anche sul computer, consentendo alla giovanissima atleta di entrare addirittura nella nazionale maggiore, in partenza per i mondiali in Bulgaria. Qui, Mimi ritrova Sherinina, la leader della Russia che l'ha battuta ai mondiali juniores, di cui diventerà amica. Soliti duelli, soliti colpi ad effeto speciale, ma in finale Mimi sfodera la sua ultima creazione, la "goccia di ciclone", un attacco contro cui neanche la fortissima russa nulla può. Trionfo per il Giappone, con Mimí che già pensa alle prossime Olimpiadi, nel cartone che ha sicuramente contribuito all'esplosione della pallavolo femminile nel nostro Paese.

Fattore anni 80: 8

Pat ragazza del baseball

Pat la ragazza del baseball

Pat, che si chiama in realtà Yuko, è una giovane con il pallino del gioco del batti e corri, ma come diceva la sigla, il regolamento della federazione giapponese vieta alle donne di giocare nelle serie nazionali. Pat ovvierà al problema fingendosi maschio, e anche una volta che il suo trucco sarà svelato, la bravura dimostrata porteranno al cambiamento dei regolamenti, per dar modo al suo talento di essere ammirato dai tifosi delle squadre professionistiche, e in particolar modo da quelli dei Tokyo Mets, di cui diventa lanciatrice. Lungo il suo cammino, incrocerà altre storie, come quelle del lanciatore in cerca del lancio perfetto, o quella del battitore che si era ritirato proprio dopo aver affrontato i suoi lanci, che non era riuscito a respingere, e che lei convincerà a tornare in gioco.

Fattore anni 80: 7,5

Top

Rocky Joe

Arrivano i superboys

Jenny la tennista