Toto IV

Il quarto album dei Toto

Il quarto album in studio del gruppo dei fratelli Porcaro (anche loro non originalissimi nella scelta dei titoli..) è quello del successo mondiale, grazie alle due hit che contiene: "Rosanna" e "Africa". Nei "si dice non si dice" di cui è pieno il mondo della musica, "si dice" che la Rosanna del titolo fosse Rosanna Arquette, che all'epoca era in coppia con il tastierista Steve Porcaro, ma non sarebbe una gran dedica, visto il mestiere della protagonista.. "Africa", invece, è senza dubbi dedicata al continente nero e ne ricorda ritmi e suggestioni. Tre volte disco di platino, "IV" fece vincere anche 6 grammy alla band, praticamente tutti.

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Disco dell'anno

Rio

Rio

C'è stato un breve momento, nella storia dei Duran Duran, in cui quelli che erano ancora ragazzi a cui piaceva fare musica insieme non erano stai schiacciati dalla macchina del successo, della popolarità, del delirio delle fans. Questo momento termina dopo l'uscita di "Rio", un album con almeno tre grandi canzoni, "Hungry like the wolf", "Rio", appunto, e "Save a prayer". Ma già i video patinati facevano intravedere la "deriva" che Simon Le Bon e soci stavano prendendo, quella del "glam pop" che li avrebbe si portati a vette di popolarità straordinarie, ma avrebbe anche prosciugato una vena creativa che prometteva ben altro. "Wild boys, wild boys.."

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Love over gold

La copertina di Love over gold

Ormai consolidati nel loro successo, i Dire Straits escono con il loro quarto album, che contiene almeno due perle: "Private investigations", un omaggio al mondo dei "noir" alla Raymond Chandler, e "Telegraph road", una lunghissima ballata su un mondo che sta perdendo valori e priorità, che può ancora essere salvato solo dall'amore, che diventerà il loro cavallo di battaglia nelle straordinarie esibizioni dal vivo. La title track, pur bellissima, è alla fine oscurata dalle altre due splendide canzoni, autentiche pietre miliari della storia del rock. Successo di vendite mondiali, l'album raggiunse il numero uno in molti paesi del mondo, tra cui l'Italia.

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Peter Gabriel (4-Security)

Il quarto album di Peter Gabriel

Peter Gabriel continua a non dare titoli ai suoi album, che vengono poi "reinterpretati" dalle copertine, ma continua a comporre grande musica. Il successo commerciale d'impatto dell'album è sicuramente "Shock the monkey", ufficialmente la mia canzone dei mondiali di calcio del 1982, con un video di grande forza emotiva, ma la migliore canzone è più probabilmente da ricercare tra "The rhytm of the heat" e "Lay your hands on me", che saranno dei classici amatissimi dal pubblico nei futuri live di Gabriel.

Asia

La cover di Asia

Super gruppo formato da membri di precedenti esperienze musicali, in particolare ex Yes, gli Asia portano il progressive rock negli anni '80, lo "allungano" con buone dosi di pop e ottengono un grande successo, grazie alla super hit "Heat of the moment", una delle più riconoscibili canzoni di questi 10 anni. La famosa copertina dell'album è di Roger Dean, l'artista che aveva illustrato i dischi degli Yes. 4 certificazioni di platino per questo disco, l'album più venduto in America nel 1982.

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Eye of the tiger

Eye of the tiger

Al terzo album, i Survivor fanno jackpot, con una delle prime 10 canzoni di tutti gli anni '80: "Eye of the tiger", canzone principale di "Rocky III" e poi usatissima come canzone da allenamento sportivo. Nient'altro nell'album, purtroppo, è all'altezza della title track, ma solo i diritti d'autore di "Eye of the tiger" consentiranno ai membri della band una serena vecchiaia.

I Toto

I Toto fanno man bassa ai Grammy: disco dell'anno, album dell'anno e altri 4 premi per la produzione tecnica del disco. La canzone dell'anno è però "Always on my mind" nella versione di Willie Nelson. "Physical" di Olivia Newton John vince come miglior video, Joe Cocker e Jennifer Warnes con "Up Where We Belong" sono il miglior duo pop, Marvin Gaye con "Sexual healing" è la voce rhytm and blues. I Survivor vincono come migliore band rock, Pat Benatar è ancora l'artista rock femminile preferita. "Up where we belong" porta a casa anche l'Oscar come migliore canzone, mentre la colonna sonora da Oscar è quella di "E.T.", opera di John Williams, autore delle musiche, tra le altre, de "Lo squalo", "Guerre stellari" e "Indiana Jones".

Il rapper Falco

Domina le vendite nel nostro Paese il rapper austriaco Falco, con "Der kommissar", e il successo dell'omonimo film(etto) porta al numero uno delle vendite anche la sciapa Phoebe Cates, con "Paradise". Un altro film(ino), "Il tempo delle mele", è responsabile della fusione di molti giradischi degli adolescenti, colpa di Richard Sanderson e dell'indelebile tema delle nostre feste di carnevale, "Reality". "La voce del padrone" continua a dominare le classifiche dei 33 giri, "Celeste nostalgia" porta in alto "Cocciante", "Voglia 'e turna'" mostra la grande voce di Teresa De Sio. Grande successo anche per l'idolo delle ragazze Miguel Bosè, che canta dei "Bravi ragazzi" del '56. Pensare che l'anno prossimo compiranno 60 anni, mamma mia come passa il tempo..

"Palasport" è la dimostrazione del perchè i Pooh siano sulla cresta dell'onda da tantissimi anni, nell'anno in cui il loro ex socio Riccardo Fogli vince Sanremo con "Storie di tutti i giorni". Alla kermesse canora arrivano secondi Al Bano e la moglie Romina, con "Felicità", mentre finisce ultimo dei finalisti Vasco Rossi, con "Vado al massimo". Che Drupi arrivi terzo, prima di "E non finisce mica il cielo", parole di Ivano Fossati e voce di Mia Martini, deve pure far capire qualcosa sulla formula della gara..

Stevie Wonder e Paul McCartney

"Ebony and ivory" mette insieme Paul McCartney e Stevie Wonder, e due nomi talmente importanti non potevano fallire. Olivia Newton John porta nell'anno nuovo il successo di "Physical", Joe Cocker azzecca il ritorno in grande stile, con "Up where we belong", tema di "Ufficiale e gentiluomo". "Don't you want me" è il super successo degli Human League, "Do you really want to hurt me" quello dei Culture Club. "Mad world" dei Tears for fears dovrà aspettare il film "Donnie Darko" per essere riconosciuta, mentre Alison Moyet e gli Yazoo hanno doppio successo, con "Don't go" e "Only you". Laura Branigan deve a Umberto Tozzi il successo mondiale di "Gloria", mentre "Abracadabra" è la parola magica per la Steve Miller band. "It's raining again" è l'unico singolo di rilievo dell'ultimo album dei Supertramp, "Famous last words".

La compilation del 1982

La compilation

  • Prince al primo grande successo

    1999

    Il primo album nella top ten di Prince, prima del successo planetario di "Purple rain"

  • Combat rock dei Clash

    Combat rock

    I Clash arrivano negli anni '80 con meno rabbia e più sound: "Should I stay or should I go" e "Rock the casbah"

  • Coda dei Led Zeppelin

    Coda

    L'ultimo album in studio dei Led Zeppelin è una raccolta di tracce non usate da precedenti sessioni

  • Tug of war

    Tug of war

    Il terzo album da solista di McCartney contiene il successo mondiale "Ebony and ivory", cantato con Stevie Wonder

  • Avalon dei Roxy music

    Avalon

    L'ottavo e ultimo album in studio dei Roxy music di Brian Ferry, l'omaggio all'epopea arturiana, contiene l'hit "More than this"

  • Lionel Richie

    Lionel Richie

    Debutto da solista per Lionel Richie, già leader dello storico gruppo r&b dei Commodores

  • Abracadabra della Steve Miller band

    Abracadabra

    Dall'aramaico "Avrah KaDabra", che significa "Io creerò come parlo", usata nell'antichità contro febbri e infiammazioni

  • A kiss in the dreamhouse

    A kiss in the dreamhouse

    Le banshee sono creature della tradizione celtica, spiriti femminili che si aggirano attorno a paludi e fiumi.

Gli altri successi del 1982

Eye in the sky

Il concerto al Central Park di Simon e Garfunkel dell'anno prima diventa disco, con "Bridge over troubled water" e "Sounds of silence" che acquistano ulteriore magia nella indimenticabile registrazione di quella imperdibile serata. "Chicago 16" è il tredicesimo album inedito dell'omonima band, e segna il ritorno al successo dopo un periodo opaco, grazie alla hit mondiale "Hard to say I'm sorry". Continua nel 1982 il successo di "Business as usual" dei Men at work, numero 1 in quasi tutto il mondo, mentre "Eye in the sky" segnala a tutti la musica di ispirazione fantascientifica degli Alan Parsons project, il duo voluto dall'ex ingegnere del suono dei Pink Floyd. John Cougar è il campione delle classifiche americane, con "American fool".

Nebraska

Debutta con un look aggressivo da sopravvissuto del punk Billy Idol, con l'album omonimo, mentre Bruce Springsteen continua a scrivere poesie sulla disperazione dell'America che non si trova sulle mappe di viaggio, con "Nebraska", uno degli album del Boss maggiormente lodati dalla critica. Willie Nelson rende omaggio alla tradizione musicale americana, soprattutto con una acclamatissima versione di "Always on my mind" di Presley.

Gli Iron maiden sono al centro di una valanga di critiche da parte di alcune chiese americane: succede, quando intitoli il tuo album "The number of the beast". "Run to the hills" è però la loro migliore canzone di sempre, e il gruppo inizia ad avere un seguito di fans impressionante. E poi Ozzy Osbourne fa molto peggio di loro: questo è l'anno in cui stacca la testa di un pipistrello con un morso. Ottiene i primi titoli con il singolo "Everybody" Louise Veronica Ciccone, più modestamente rinominatasi Madonna, mentre esce a fine anno il campione di tutti i campioni di vendite: "Thriller", dell'ancora nero Michael Jackson. Debutta anche il duo Alison Moyet - Vince Clarke, con il nome di Yazoo: si scioglieranno tra solo un anno, ma "Only you" e "Don't go" sono due classici del pop elettronico degli anni '80.

Meteore di mezza estate

Gazebo

"Words" è la grande one shot di F.R. David (?), e Richard Sanderson non arriverà mai più al 50% del successo di "Reality", ma la vera meteora è Gazebo, gettonatissimo nei juke-box e come colonna sonora dei vari film di Vanzina, quest'anno con "Masterpiece", e poi con le mitiche "I like Chopin" e "Dolce vita", che a onor del vero viene prima portata al successo da un'altra meteora, Ryan Paris. Ma gli autentici fenomeni parastatali dell'anno sono i Trio, tre zoticoni tedeschi che hanno 5 minuti di gloria con la mitica "Da da da" (e il testo é tutto qua!). Gli Imagination Anche i Quarterflash, con "Harden my heart", durano lo spazio di un pomeriggio.

"Tainted love" è l'unica hit dei Soft Cell, "I won't let you down" quella di tale Ph.D. Gli inquietanti Imagination fanno tripletta, con "Just an illusion", "Body talk" e "Music and lights". Dalla stessa parrocchia, i Village People, con "Five o' clock in the morning". Giuni Russo deve affidarsi a "Un'estate al mare" per farci sentire i suoi incredibili vocalizzi, mentre Mario Castelnuovo annoda i suoi "Sette fili di canapa". Sempre da Sanremo, tale Giuseppe Cionfoli, finto frate, come si scoprirà poi, canta "Solo grazie".

Persi e ritrovati

American fool

John Cougar

"American fool" è l'album della svolta per John Cougar Mellencamp, voce ruvida simile a quella di Bryan Adams e grande facilità di fare rock and roll nel solco di John Fogerty e Tom Petty, per esempio. "Jack and Diane" è la canzone di punta del disco, una ballata spensierata su due adolescenti che non hanno ancora conosciuto l'America matrigna di Bruce Springsteen, "Hurts so good" è il contraltare, più rock e sanguigna. "Hand to hold on to" e "China girl" sono le altre due canzoni più significative di un disco stroncato dalla critica ("poco sincero e troppo furbetto") ma vittorioso alle vendite. Divertente la storia di come Mellencamp abbia firmato i suoi lavori con nomi diversi, dal "Johnny Cougar" dei primi dischi a questo "John Cougar", fino a John Cougar Mellencamp, il suo vero nome, di cui si "riappropriò" dopo il grande successo ottenuto con questo album.

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