Certi giochi rifuggono dalla schedatura in categorie rigide, avendo magari al loro interno elementi di vari generi, ma data la loro "portata storica" non possono rimanere fuori dalla citazione. Senza Pacman e Frogger, i vari "Halo" e "Medal of honor" oggi forse non sarebbero qui, ingrati figli degli anni 2000!

Pacman

Pacman

Non é stato un semplice gioco, ma un fenomeno di costume della stessa portata del cubo di Rubik, degli swatch, delle timberland, un mito che resiste ai 30 e passa anni da quando portó le sale gioco di mezzo mondo fuori dalla preistoria di "Pong" e di "Asteroid" e dentro una nuova dimensione di divertimento ludico a colori. Un gameplay straordinario che nasce da una semplicità di ideazione sconvolgente: uno strano essere giallo (secondo la leggenda, Toru Iwatani, il dipendente della Namco che lo inventò, prese l'ispirazione per le forma del personaggio da una pizza da cui aveva tagliato una fetta) si muove in un labirinto di puntini, mangiandone a più non posso, ma cercando di evitare l'arrivo di quattro fantasmini colorati (Blinky il rosso, Pinky il rosa, Inky il celeste, Pokey l'arancione), che quando lo acciuffano lo mettono fuori gioco. Pacman ha un sistema per prendersi la rivincita sui quattro: mangiare uno dei quattro pilloloni agli angoli del labirinto, che per poco tempo gli danno la possibilità di diventare da preda, cacciatore.

Con decine di versioni "bootleg", trasformazioni 3-D, conversioni per i sistemi di gioco casalinghi che sarebbero arivati negli anni, uno spinoff al femminile, centinaia di milioni di merchandising e addirittura un cartone animato, resta uno degli oggetti feticcio di chi era ragazzo negli anni '80, secondo un sondaggio conosciuto al 94% della popolazione adulta.

Frogger

Una coraggiosa ranocchietta cerca di tornare a casa sfidando prima i pericoli del traffico cittadino, poi quelli letali del fiume vicino casa. Tra un'automobile scansata all'ultimo istante e un camion che sta per schiacciarla e prodigiosi salti da un tronco a un altro evitando coccodrilli, serpenti e le rapide del fiume, si dipana la storia di un altro mito dei videogiochi, degno avversario di pacman nelle sale giochi della nostra quasi infanzia.

Pinbo

Rivisitazione a 8 bit del classico flipper, Pinbo é stato un successo straordinario e uno dei miei preferiti in assoluto, con le decine di sottogiochi che andavano dal genere sportivo a quelli d'azzardo, a quelli ambientati nel circo. Mitiche le super palle bonus e i flipper semoventi con cui far fuori quelli odiosi mostriciattoli spaziali che ci attaccavano..

Pooyan

Teoricamente sarebbe uno sparatutto, ma ovviamente è troppo cartoon e simpatico per essere paragonato ad After burner o Vanguard: stavolta la mamma coraggiosa che deve liberare i figlioletti rapiti (da un branco di lupi cattivi) é una maialina, Pooyan, che però armata di arco e frecce sa essere un tremendo grattacapo per i lupastri, che dal canto loro cercano di abbatterla con lanci di pietre a volontá.

Il gioco del pennello colorato

Simile a pacman, ma con le sue peculiarità: un pennello da imbianchino (!) deve colorare di colori sgargianti un mondo grigio, ma non si sa perchè, ha suscitato le ire di due pesci (!), che lo inseguono per fargli interrompere la sua attività pittorica. Un fastidioso gatto ha poi il brutto vizio di lasciare zampate sulla vernice fresca, costringendo il coraggioso pennello (!) a una seconda mano. Due rulli però, possono volgere la partita a favore del pennello, che utilizzandoli può temporaneamente mettere fuori gioco i fastidiosi pesci, come pacman con i pilloloni.

Il centipede, assurdo sparatutto da giardino

Un precursore degli "sparatutto", con ambientazione "da giardino", e il centipede non è l'eroe, ma il nemico da abbattere. Infatti, armato di una specie di bacchetta, il giocatore deve colpire il centipede che si avvicina, in un campo pieno di funghi che ne nascondono i movimenti. Se colpito al centro, il centipede non muore, ma si divide e continua la sua marcia verso il fondo dello schermo in due entità separate. Ad aiutarlo contro il giocatore, anche dei ragni, delle pulci e degli scorpioni.

Charlie sopra il pallone

Un simpatico clown alle prese con esercizi vari tipici del circo: salto dal trapezio, in mezzo ai cerchi di fuoco in sella a un leone (!), sopra tamburi elastici, in groppa a un cavallo, saltando sopra delle scimmie, in questo divertente e originale gioco di metà anni '80.

In sella allo struzzo volante

Un platform con elementi avventurosi, ispirato ai tornei medievali: un cavaliere in sella a uno struzzo volante (!) deve districarsi tra varie piattaforme per battere altri cavalieri e conquistare il torneo: quando due cavalieri si scontrano, vince chi arriva da più in alto. Un nemico sconfitto diventa un uovo, che se raccolto fà accumulare punti. A portare scompiglio, ogni tanto compare anche uno pterodattilo.

Il gioco del serpentone

Un serpente, all'inizio molto corto, si trova in un labirinto pieno di cose buone da mangiare, ma presto si accorge che ad ogni spuntino il suo corpo si allunga, fino a diventare chilometrico e rendergli molto difficile continuare a muoversi per il labirinto senza andare a sbattere sui muri o addosso a parte del suo corpo "rimasto indietro". Veloce e molto simpatico.