Striscia la notizia

La formazione storica di Striscia

Creare un telegiornale satirico, e poi farlo diventare con gli anni l'unico, vero telegiornale che fà cronaca nel vero senso del termine, andando cioè a cercare la notizia e non aspettandola: già dal suo debutto, avvenuto nel novembre 1988 su Italia Uno, il programma di Antonio Ricci mostra la sua freschezza e fà capire di poter diventare il fenomeno che sarebbe stato, con le sue veline, i suoi scoop, il continuo prendere in giro e prendersi in giro, d'altronde quando un inviato è un enorme pupazzo rosso..

Ezio Greggio e Gianfranco D'Angelo traslocano dal "Drive In" per dare l'avvio alla macchina di maggior successo dei successivi 30 anni della televisione italiana, con i suoi scoop, i tormentoni che crea, i segmenti comici ma anche la tanta, "vera" informazione che realizza. La telenovela Vanna Marchi è solo la punta dell'iceberg, per un programma che negli anni si è consolidato come serio punto di riferimento per la gente stanca del nulla dei telegiornali, anche quando il servizio era girato dal Gabibbo o da capitan Ventosa. E ormai farsi beccare da Staffelli con un tapiro d'oro è diventato una sorta di status symbol..

Tra moglie e marito

Lo studio di tra moglie e marito

Ennesimo giochino d'importazione americana, che ottenne un grande successo grazie al sapiente lavoro di Tullio Ortolani e alla conduzione di un giovane Marco Columbro. Dal meccanismo drammaticamente semplice, prevedeva domande sulla vita privata di uno dei coniugi, con l'altro che una volta rientrato in studio doveva dimostrare il proprio affiatamento col partner rispondendo nella stessa maniera alla domanda che gli veniva posta dal baffo malandrino di Columbro. Sicuramente causa di separazioni e divorzi ("Ma come, mi avevi detto che ero la prima che hai baciato.."), simpatico e brioso come si conveniva a un preserale per famiglie.

Quark

Piero Angela

Portare in prima serata un programma di divulgazione scientifica e renderlo anche un successo di ascolti: meriterebbe un monumento Piero Angela, che fu tanto temerario da proporre "Quark". Angela ha uno stile impeccabile e una capacità di spiegare le cose e di porsi al pubblico senza per forza voler sembrare il primo della classe (Cecchi Paone..??) encomiabile, e utilizza come ausilio animazioni digitali al computer, in un'epoca in cui anche caricare un gioco sul commodore 64 sembrava magia. Introdotti dalla mitica sigla, l'"Aria sulla quarta corda" di Johann Sebastian Bach, i "viaggi nella scienza" di Angela sono stati il miglior programma di divulgazione della televisione italiana dopo il solo, inarrivabile, "Non è mai troppo tardi", ma quella era anche un'altra Italia..

Maurizio Costanzo show

Costanzo ospita Villaggio versione Fantozzi

Comincia su Rete 4 e poi, per "troppo" successo trasloca su Canale 5 il salotto di Maurizio Costanzo, che reinterpreta all'italiana i talk show della seconda serata americana alla David Letterman, allargando la platea di invitati a 4-5 ospiti, non uno solo come da Letterman, tutti insieme su quello che diventerà il mitico teatro Parioli, discutendo e spesso battibeccando tra loro su temi di attualità. Costanzo fà spesso da amabile sponda ai suoi ospiti, ma non disdegna di rimbeccarli quando le sue opinioni differiscono dalle loro, fà diventare personaggi anche persone comuni (e spesso sub-comuni), e "tiene a battesimo" altri protagonisti della televisione, da Brignano a Giobbe Covatta, da Iacchetti a Luttazzi, da Ricky Memphis a Vittorio Sgarbi, a Giampiero Mughini, a Platinette. I suoi ospiti vanno per la classica ospitata promozionale del libro o del film in uscita, ma alla fine molti tornano solo per il piacere di fare quattro chiacchere davanti a milioni di telespettatori, nel programma che domina la seconda e terza serata della tv commerciale addirittura per decenni.

Raffaella Carra' show

La Carrà ospita Jerry Lewis

Raffaella Carrà è l'ultima tra i grandi nomi del mondo dello spettacolo Rai a emigrare verso Cologno Monzese e i molti milioni della televisione commerciale, ma finisce per fare uno show convenzionale e per nulla originale, con tanti lustrini e ospiti internazionali (molti amici della Carrà, tra cui Harry Belafonte, Joan Collins, Jerry Lewis, e poi i campioni degli ascolti Larry Hagman e Linda Gray), i giusti compagni di viaggio (Lello Arena per le parti comiche, Corrado Tedeschi viceconduttore e le gemelle Mandy e Debbie Hill per i ragazzi) e una grande scoperta, Alfredo Papa, eccezionale imitatore, migliore anche di Sabani nella tecnica di "copiatura" dei personaggi illustri. Produzione addirittura miliardaria, ma ascolti non da prima serata del sabato, tanto che nonostante la garanzia del nome Carrà il programma durò una sola stagione.

Colpo grosso

Smaila con una concorrente d'eccezione

Nella seconda metà degli anni 80, con l'avvento delle televisioni commerciali, si fanno sempre più deboli i legami che la bacchettona tv di Stato aveva stretto con la classe dirigente vicina alla Chiesa. E senza falsi perbenismi, va in onda anche il primo sexy varietà della televisione. Umberto Smaila, ex "gatto di vicolo Miracoli", che il fisico del "viveur" ce l'ha sicuramente, presenta un gioco ambientato in un casinò, in cui lo scopo dei concorrenti è vincere con giochini legati alle carte o comunque all'azzardo delle fiches virtuali, che serviranno a spogliare in maniera molto reale delle belle ragazze. Per vincere più fiches, i concorrenti stessi possono salire sul palcoscenico e spogliarsi: è il trionfo della tv voyeuristica, con il programma che diventa motivo di commenti in ufficio e a scuola quasi come il calcio. Tra le vallette di Smaila, fà la sua ottima figura anche Linda Lorenzi, ex valletta di Corrado, che mostra le sue notevoli "qualità nascoste". Fenomeno sociologico.

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